Manhattan e New Jersey paralizzate da Sandy per giorni.

Martedì 30 ottobre la città di New York e del New Jersey ha iniziato a rimboccarsi le maniche dopo le 48 ore di permanenza forzata nei propri appartamenti o di evacuazione in centri di accoglienza, a causa dell’interminabile uragano Sandy.
Le stazioni metro sono ancora inondate dall’acqua e molte distrutte così come le ferrovie che collegano Manhattan con New York ‘Upstate’ – parte alta di New York.

Dice Bloomberg – sindaco di New York: ‘Un uragano di questa entità non si si era mai visto’. Aggiunge il governatore del New Jersey Christie: ‘Il New Jersey non sarà più lo stesso dopo Sandy’.
Il blackout è ancora un incubo per gli abitanti in downtown – dalla 39esima strada a Wall Street e Battery Park, parte più estrema a sud della grande mela. Molti di loro si devono recare a Midtown o Uptown parte più alta della città per acquistare cibo e trovare qualche ristorante aperto camminando per 50 o 60 ‘blocchi’ accontentandosi dei pochi negozi alimentari aperti, spesso non troppo forniti di cibo ed acqua. I più fortunati hanno trovato ospitalità da amici che hanno acqua e corrente, altri la cercano. Si legge in Facebook: ‘Amici, sono un ottimo chef, cucino in cambio di ospitalità in una casa con corrente e acqua calda’.
La maggior parte dei turisti è abbastanza fortunata, gli alberghi sono spesso ubicati tra Midtown e Uptown e quindi forniti di energia e corrente anche se ovviamente i loro spostamenti sono limitati.
I ponti che collegano Manhattan a Brooklyn, Queens e New Jersey sono per la maggior parte chiusi. Eccezionalmente, il ponte che unisce il Queens con New York City è stato riaperto mercoledì 31 e ha visto centinaia di persone che non potendo recarsi al lavoro e volendosi muovere da casa, hanno deciso di attraversarlo a piedi o in bicicletta.
Le caffetterie di New York, per esempio gli Starbucks, spesso ‘ufficio’ per chi lavora free lance o da casa, si scusa della chiusura con i propri clienti lasciando un cartello che dice: ‘Blame the weatherman not us’ – ‘Dai la colpa al metereologo, non a noi’.
Alcuni bus hanno iniziato a scorrere per le strade della grande mela nella giornata di oggi, mercoledì. Ci si deve armare di pazienza e affrontare una lunga coda per salire sull’autobus che non si sa quando può arrivare. I book stores, ovvero i negozi che vendono libri, luoghi in cui solitamente gli americani possono fermarsi indisturbati a leggere per ore, consultare riviste e sorseggiare un caffè, sono affollati di persone che cercano una presa a muro libera per caricare i propri cellulari e lavorare con il loro computer.
Ancora più complessa e sofferta la situazione degli abitanti del New Jersey, soprattutto per chi vive nella famosa Jersey Shore, località turistica dalle meravigliose spiagge, divertimenti e luna park a pochi chilometri da Manhattan. Case ed automobili sono state spazzate via dall’acqua, parchi di divertimento, giostre e montagne russe sono ormai un ricordo poichè sommersi dalla forza della natura di Sandy. ‘E’ stata la cosa più brutta che abbia mai vissuto’ dice una donna appena soccorsa da un gommone che galleggia di casa in casa, ‘Non posso credere di essere sopravvissuta’ aggiunge un’altra donna. E nel momento in cui parlano, proprio dietro di loro, appesa ad un palo, sventola una bandiera americana ormai rotta, quasi a significare lo stato d’animo di ciò che stanno vivendo.

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