New York chiusa per neve. L’attesa per la ‘grande’ bufera

Decine di milioni di persone abitanti lungo la costa che collega Philadelphia a Boston si sono precipitati  a casa nel pomeriggio di lunedì 26 gennaio per prepararsi alla terribile bufera di neve.  Un avvenimento definito dai metereologi epocale, che avrebbe  sorpreso gli americani con 2 – 3 metri di neve e qualche uragano  qua e la lungo la costa.

La bufera è iniziata durante la serata di lunedì e doveva continuare  incessante tutto il giorno dopo.  E’ nel non lontano febbraio 2006 che NY è stata coperta di bianco  e dichiarata in stato di emergenza. Una nevicata di una media di  68.23 centimetri nello stato di NY che ha spento la città per  giorni, causato incidenti e disagi. Il sindaco di New York, Bill de Blasio ha avvertito che questa bufera poteva essere ancora  peggiore. I numeri che i media hanno stimato nel dare la notizia erano incredibili… Una città di 8 milioni di persone, con 6000 miglia di strade che per cercare di sopravvivere alla tempesta avrebbero avuto bisogno di un ‘esercito’ di 2.300 ruspe, camion e mastodontici mezzi spargisale.

Il presidente della ‘Sanitations workers Unions’ – direzione dei veicoli di emergenza, ha dichiarato lunedì pomeriggio: ‘Dobbiamo cercare di evitare l’incubo dell’inverno del 2006 che ha paralizzato Manhattan. Questa volta i camion sono pronti, 6.400 autisti sono pronti all’azione e lavoreranno ininterrottamente per 15 ore’. ‘Tutti I cittadini in possesso di una macchina o gli autisti di autobus o camion  – ha aggiunto – non possono circolare dopo le 23:00 nella notte di lunedì’.

Il numero di ambulanze è aumentato del 40% in attesa dell’avvenimento storico e i vigili del fuoco hanno aggiunto 500 persone pronte a lavorare in stato di emergenza.
Mentre il pomeriggio trascorreva e la neve diventava sempre più fitta, le persone venivano via via avvisate di tornare nelle loro case, di lasciare gli uffici e le scuole e chiudersi nelle loro abitazioni. Lunghe code si notavano fuori dai supermercati, svaligiati gli scaffali e riempiti i carrelli di qualsiasi bene di prima necessità. Già nelle prime ore del pomeriggio era difficile trovare pane, latte o acqua. ‘E’ meglio sentirsi al sicuro e accertarsi di avere cibo in casa’- ha detto un giovane professionista di Wall Street in coda fuori da un supermercato a Midtown.’

Più di 7.700 voli sulla costa est sono stati cancellati. Gli uffici governativi chiusi così come le scuole pubbliche. Cosa accaduta meno di 10 volte in 50 anni.
“Questa sarà probabilmente una delle più grandi tempeste di neve nella storia di New York City”, ha avvertito Bill de Blasio lunedi pomeriggio, esortando i newyorkesi a tornare a casa. Ed ha aggiunto, “La gente deve prendere decisioni intelligenti da questo punto in poi essere a conoscenza del fatto che le metropolitane e gli autobus di New York saranno interrotti alle 11 di questa sera. Non si può sottovalutare questa bufera, non è una bufera tipica, segnerà NY’.

E così in poche ore NY si è addormentata. Una città che all’improvviso non aveva più i suoi taxi gialli, metropolitane funzionanti, autobus, treni o automobili in corsa. Forse in una delle prime volte nella storia, la città di single, era buia e vuota e la gente non aveva nulla da fare e nemmeno una cena take away da ordinare. Nessuna mostra, evento, e nessun nuovo incontro..  I newyorkesi potevano eccezionalmente godere il silenzio della città che per definizione non dorme mai.
Alcune persone però, hanno voluto trovare un’alternativa a questo silenzio e solitudine, andando online e scrivendo un annuncio su Craigslist – un sito sul quale gli americani ricercano qualsiasi cosa, dalla casa in affitto alla compagna di vita – per incontrare qualcuno con cui trascorrere la bufera. ‘Sono un single di 29 anni, vivo a Wall Street e non voglio stare solo durante questa bufera’ – si legge in uno dei tanti messaggi. ‘Posso venire nel tuo appartamento con un po’ di cibo e una bottiglia di vino se mi inviti’ qualcun’altro ha scritto. E così a seguirsi, centinaia di annunci pubblicati. La conferma della società individualista.

La notte è trascorsa senza incidenti grazie al fatto che i newyorkesi, terrorizzati dall’informazione e gli avvertimenti, hanno diligentemente ascoltato il loro sindaco e sono rimasti nelle loro case. Magari, alcuni di loro con nuovi amici incontrati online per l’occasione. La grande mela, completamente bianca, si è rimessa in moto martedì 27 gennaio mattina. Doveva essere la bufera del secolo, un avvenimento come nessun altro che avrebbe paralizzato la città per giorni. Invece, i newyorkesi si sono svegliati martedì mattina con diversi centimetri di neve ma con le strade già pulite e il grattacapo di come poter andare a lavorare vista la chiusura dei mezzi di trasporto.
Qualcuno ha scelto così di sciare. Alcuni dei meteorologi convinti che sarebbe stata la bufera del secolo, si è scusato pubblicamente per la previsione errata.

NY ora è tornata in vita.

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1 Comments to “New York chiusa per neve. L’attesa per la ‘grande’ bufera”

  1. ELENA ha detto:

    articolo molto chiaro e piacevolissimo informativamente

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