Un Iphone sul vino. E’ venduto a New York!

A Manhattan si legge anche a tavola, ma di vino. Tony May, un ristoratore italo americano inventa lo smartcellar, un Iphone con tutte le info sui vini in vendita. La propone alla clientela nel suo ristorante SD26 sulla ventiseiesima strada dell’East side di Manhattan. I vini scorrono sul display di un apparecchio che assomiglia a un Ipho- ne; dalla forma rettangolare e colorata. Ha infatti uno schermo digitale ad alta definizione e risulta di facile utilizzo anche per i neofiti del computer che lo possono utilizzare come un giochino.
In accordo con Stefano Milioni, responsabile marketing dell’SD26 ed esperto enologo – il dispositivo palmare chiamato «Smartcellar» contiene più di 1000 eti- chette che variano dai 34 ai 3.400 dollari. Lo strumento base, disegnato da «Incentien» a New York, è stato poi studiato e costruito da Tony May con l’ausilio di Milioni.

Insieme hanno pensato alle esigenze del consumatore che spesso deve affidarsi al suggerimento del cameriere o non ha strumenti propri, per seguire i propri gusti. Con lo Smartcellar è possibile scegliere tra le categorie del rosso, bianco, dessert, ‘dry sparkling’ e rosé, nonché avere informazioni sulla corposità, sulla preziosità e sul costo del vino. Non solo. Lo Smartcellar rivela anche altre informazioni al consumatore:
qual è il vigneto d’origine, il nome del produttore, le caratteristiche vinicole del territorio, la regione di provenienza con tanto di cartina e la spie- gazione storica del luogo. Ogni «pagina web» è correla- ta da immagini da cui si può osservare, per esempio, il colore del vino, la botti- glia o l’azienda di produzione. «Questo touch screen», spiega il sommelier dell’SD26 Eric Mccall, «è connesso a un grande computer centrale, che può essere continuamente riaggiornato. Una operazione questa che svolgiamo ogni due-tre ore: una volta terminato un vino lo eliminiamo dal pc collegato ai 20 Smarcellar, permettendo al cliente di visua- lizzare sul piccolo schermo quello che il ristorante ha realmente a disposizione». Il ristorante New- yorkese unisce così la tecnologia alla tradizione. Mentre il cliente è seduto a tavola ed esplora l’Iphone dei vini in suo possesso, può osser- vare il salumiere che affetta pro- sciutto con una Berkel degli anni ’40 nella salumeria posizionata a lato della sala; o vedere preparare i propri piatti nella cucina aper- ta. «Durante tutta la mia carrie- ra», ha dichiarato Tony May, «ho sempre volto lo sguardo al futuro e sono sempre stato aperto a rea- lizzare i miei progetti in team. La lista vini elettronica, la salumeria, il menu diviso per prodotti e non per portate sono alcune delle no- vità presentate per la prima volta sul panorama americano».

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